Mi chiamo Massimo Fonda e sono costruttore navale diplomato.
Da oltre vent'anni svolgo la professione di artigiano, prevalentemente nel settore della nautica da diporto ma non solo.
Sono anche velista e skipper e la mia vita è da sempre legata al mare ed al suo mondo.
Abito a Trieste e svolgo gran parte della mia attività nell'Alto Adriatico.
Ho un figlio, Gianmarco, che ho avuto nel 2008 dalla mia compagna Serena Umek.
A Gianmarco cerco di trasmettere la passione per il mare e per le barche, ma sopattutto la cultura ed i valori del sano andar per mare affinché ne divenga custode e promotore.
A quanto pare ho qualche successo, visto che lui vivrebbe 365 giorni all’anno a bordo.
Anni ‘70: gli inizi
Sin da bambino uscivo in barca a pescare con mio nonno, assieme a mio fratello Maurizio, e già allora aiutavamo nei lavoretti di manutenzione e riparazione della barca.
Alla fine degli anni '70, ancora ragazzini, al pomeriggio andavamo a curiosare ed aiutare nello storico Cantiere Apollonio, di Petronio e Pecarich. Lì ho appreso i primi "segreti" di questo mestiere dove, come in tutte le cose legate al mare, nessuno saprà mai tutto e c'è sempre da imparare.
La più grande soddisfazione di quegli anni, ed il più alto compito che allora ci veniva affidato, era far parte del gruppo che sagomava le "corbe", lavoro di incredibile precisione che allora si faceva modellando il legno direttamente sul banco della sega a nastro.
Dal Cantiere Apollonio, in Androna Santa Tecla a Trieste, sono uscite innumerevoli imbarcazioni che hanno fatto la storia della nautica di quegli anni. Cito tra le tante Balanzone, El Raguseo, Istria, Gargantua, Midva, Manua e potrei continuare a lungo.
Ho avuto l'opportunità di veder costruire alcune di quelle barche dalla prima all'ultima vite, crescendo assieme alla mia passione verso quel mondo così misterioso ed affascinante, del quale molti segreti e saperi sono ormai perduti.
Crescendo mi legavo sempre più alla Sacchetta (il bacino della nautica da diporto di Trieste) ed alla STV, oggi Triestina della Vela, che noi chiamiamo semplicemente "la Vela".
Si trattava di un piccolo mondo a sé stante, dove era normale costruirsi una barca in legno su uno scalo improvvisato in banchina, sul ciglio della strada tra i passanti curiosi, o al massimo in un'androna sul colle di San Giusto (la mia barca attuale, il Ciao Pais, costruita in Piazza della Valle, ha i fianchi perfettamente verticali per poter passare dal portone).
Anni ‘80: la crescita
All'inizio degli anni '80 mi iscrissi all'Istituto Nautico di Trieste ed iniziai l'attività velica agonistica in Laser e, assieme a mio padre Arrigo "Ghigo" Fonda, sulle imbarcazioni d'altura.
Nel frattempo, assieme a tanti amici della Vela, ci procurammo un vecchio Flying Dutchman con l'intento di trasformarlo in un classe libera, quando di fatto i "libera" non si sapeva bene cosa fossero.
Sotto la mia guida e coinvolgendo in pratica tutta la STV creammo il Diogene, che ci diede tante soddisfazioni nelle stagioni 1984 e 1985.
Nel 1896 conclusi gli studi superiori diplomandomi Costruttore navale.
Nel frattempo proseguivo l'attività agonistica in Laser e, per una stagione, anche in 470 assieme a mio fratello Maurizio.
Nel 1987 conclusi il primo restauro del Ciao Pais, del quale però parlo più diffusamente nell'apposita sezione di questo sito.
Sempre nel 1987 terminai l'attività agonistica ed iniziai una nuova esperienza: la navigazione d'ampio raggio.
A bordo del Vento Fresco di Paolo Rizzi, assieme all'armatore e a Franco Cittar, salpammo da Malaga per raggiungere le Canarie. Al largo di Casablanca ci sorprese un forza 10: fu quindi un battesimo piuttosto impegnativo.
Giunti finalmente a Gran Canaria, Paolo proseguì per i Caraibi con un diverso equipaggio per lavorare nella stagione turistica, mentre io e Franco rientrammo a Trieste, quest'ultimo per prepararsi alle Olimpiadi di Seul dell'anno successivo.
Nel 1988, conclusa l'attività turistica, Paolo Rizzi mi chiamò per far rientro col Vento Fresco. Salpammo dalle Isole Vergini Britanniche il 20 aprile per giungere a Trieste l'11 giugno: 52 giorni di navigazione senza scalo e "contromano".
Nell'estate del 1989 guidai la stagione agonistica del Gen Mar. Con mio cugino Fabio Fonda e Andrea Milillo salpammo da Trieste per raggiungere Atene, dove con un equipaggio agonistico partecipammo al Campionato Mondiale 3/4 Tun Cup.
Appena terminata la competizione, ancora con Fabio e Andrea, portammo il Gen Mar a Palermo, dove ci piazzammo al secondo posto nel Campionato Italiano.
Rientrammo infine a Trieste dopo una navigazione complessiva di 2.200 miglia.
Nell'autunno dello stesso 1989, in società con un imprenditore triestino, rilevammo i modelli del Gen Mar con i quali realizzai l'Arundel, una barca in carbonio leggerissima ed altamente competitiva che rappresentava l'evoluzione tecnica del Gen Mar. La costruzione dell'Arundel, all'epoca espressione delle più avanzate tecnologie e materiali, avvenne tuttavia con metodo del tutto artigianale, su uno scalo all'aperto su suolo pubblico e grazie anche all'aiuto di tanti amici, tra i quali voglio ricordare Franco Cittar, mio fratello Mauri, Caio Pisani e molti altri. Il varo avvenne il 20 aprile 1990.
Con Arundel regatammo con grandi soddisfazioni fino al 1995, quando fu venduta. Oggi Arundel naviga ancora e regata con grande dignità.
Anni ’90: dalla passione alla professione
Nel 1993, sulla scorta delle diverse esperienze costruttive, nautiche ed agonistiche che avevo acquisito in tanti anni di passione, iniziai a propormi per i primi lavori artigianali, prevalentemente in legno ed in ambito nautico, seppure in regime ancora saltuario ed amichevole.
Nel 1995 decisi di avviare un'attività artigianale a tutti gli effetti, aprendo partita IVA come ditta individuale autonoma.
Da allora non ho più smesso di costruire, restaurare, riparare, curare e manutenere barche di ogni tipo e di navigare per lavoro e per diporto.
Nel 1998 ho realizzato il primo pavimento in teak per un’abitazione a Milano, alla quale sono seguiti molti altri lavori del genere negli anni, anche all’estero.
Dal 2000: il consolidamento
A partire dal nuovo millennio la mia attività si è progressivamente espansa e perfezionata, ramificandosi in diverse articolazioni.
Innanzitutto è proseguita e si è consolidata la mia attività principale di artigiano costruttore navale.
Nel 2000 ho assunto il compito di gestione globale del Farman, uno Swan 46, del quale fino al 2010 ho seguito ogni aspetto: ho provveduto alla manutenzione in piena efficienza, ho installato nuovi impianti ed accessori di navigazione e per il confort a bordo, ho organizzato crociere, trasferimenti, traversate e regate, coprendo il ruolo di skipper in quasi tutte le navigazioni.
Tra il 2000 ed il 2005 sono stato lo skipper del Blue Eyed Princess, imbarcazione di 24 metri di proprietà di una nota famiglia di imprenditori friulani della grappa.
Tra il 2000 ad oggi ho gestito l’allestimento e/o il trasferimento di numerose altre imbarcazioni.
Tra il 2007 ed il 2008 ho provveduto al secondo restauro del Ciao Pais, del quale tratta diffusamente l’apposita sezione di questo sito.